Dibattiti assi 2, 4 e 5

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Asse 2 Educazione Nuova, Educazione globale, Educazione popolare


Dibattito 16 Inclusione degli alunni/e con disabilità: sistemi e idee a confronto (FITCEMEA)


A partire dalla riforma Basaglia sulla psichiatria, l'Italia ha intrapreso un percorso originale e spesso
unico nella cura e nella gestione delle disabilità. La sfida è quella della piena inclusione, con tutte
le disabilità presenti negli stessi luoghi in cui sono presenti altri cittadini. Nella scuola disciplinata
dalla Legge 104/92, i ragazzi e le ragazze con disabilità condividono spazi e tempo con altri alunni.
Questo sistema di piena inclusione e integrazione non è privo di contraddizioni e limiti, ma è anche
ricco di stimoli, riflessioni e sfide per la pedagogia italiana.
Il dibattito (che sarà condotto in italiano con traduzione cooperativa) ha l'obiettivo di confrontare i
diversi sistemi presenti nei paesi ospitanti le organizzazioni di Convergence(s) e di individuare
alcuni elementi che possano diventare una linea guida per la posizione della rete sul tema
dell'inclusione.


Dibattito 17 Come possiamo pensare all'educazione, e, più in generale, al processo di emancipazione
che essa rivendica, in un approccio più globale a livello di territorio? ( GFEN)


Che cosa significa "tutti capaci, ricercatori, creatori ", non appena si esce dal quadro vincolante della
Scuola? Al di là dei "fondamentali", che siano o meno acquisiti, quali possibilità per ogni persona di
avere il proprio posto in una società in cui il ruolo e le condizioni sociali dell'esistenza sono un fattore
decisivo?
Come possiamo allora pensare all'educazione, e più in generale al processo di emancipazione che essa
rivendica, in un approccio globale a livello di territorio? Ci interrogheremo sulle iniziative locali portate
avanti da attori associativi e sostenute da fondazioni che attribuiscono un ruolo importante agli
abitanti.
Proponiamo di riflettere sulle relazioni necessarie tra l’Educazione Nuova e quella che potrebbe essere
una modalità di educazione popolare basata sulle esperienze di progetti realizzati in quartieri
svantaggiati con donne in situazione di vulnerabilità. L'idea è quella di discutere i concetti di successo,
emancipazione e trasformazione da un punto di vista diverso da quello della Scuola.


Dibattito 18 Avere problemi di analfabetismo strumentale o funzionale e avere comunque un
posto attivo nella società: quali sono le sfide? Quali le lotte da promuovere? (LIEN)


Nonostante la presenza della scuola dell'obbligo, in Europa il 10% della popolazione è analfabeta o
ha difficoltà con la parola scritta. Come possiamo rispondere alle domande della società senza
avere le competenze di base? Quali sono i rischi si corrono cercando di adattarsi alle sue esigenze?E la conoscenza? Come possiamo rivendicarla? Quando si fa un corso di formazione, che cosa
cambia? Condivideremo le nostre realtà concentrandoci su ciò fa la forza di coloro che si adattano
alle società della parola scritta avendo queste difficoltà. Lo faremo con un gruppo che ha esperienza
di analfabetismo (Anjou-France).
I dati : https://lire-et-ecrire.be/Donnees-chiffrees-sur-l-illettrisme e
https://www.anlci.gouv.fr/illettrisme/lillettrisme-en-chiffres/


Dibattito 19 La strada e il mondo di fuori, uno spazio educativo per l’emancipazione? (ICEM)


La Pedagogia Sociale propone di coinvolgere gli spazi di vita delle persone, intervenendo nello
spazio pubblico e nella strada per proporre azioni collettive emancipatorie. Sulla base della loro
esperienza e delle loro riflessioni, i due relatori, membri della rete "La rage du social", si
propongono di spiegare come questo tipo di intervento permetta al pubblico interessato di vivere
un'esperienza sociale sostenibile e di sperimentare l'organizzazione e la mobilitazione. Il dibattito
permetterà ai partecipanti di confrontare le loro esperienze e le loro idee su ciò che sta accadendo
in questi luoghi.


Asse 4: L’Educazione Nuova e le sfide ecologiche


Dibattito 20 Quale nuova educazione all'ecologia e di fronte al cambiamento climatico? (LIEN )


Approfittiamo di questi incontri per discutere di ciò che stiamo facendo nei nostri movimenti e nei
nostri diversi paesi sul tema dell'ecologia, di fronte alle varie forme di inquinamento, allo sfruttamento
e all'esaurimento delle risorse, alle disuguaglianze nella condivisione delle risorse, e al collasso della
biodiversità, al cambiamento climatico.
I partecipanti saranno invitati a presentare e discutere le loro pratiche pedagogiche su questi temi in
un'ottica di scambio e condivisione.


Dibattito 21 Clima, biodiversità: come consentire ai giovani di essere attori? (CRAP)


L’Educazione Nuova ha una particolare responsabilità nel mobilitarsi intorno ai temi decisivi del
cambiamento climatico e della difesa della biodiversità, sia nella scuola nella società. Sì, ma come fare?
Come affrontare l'eco-ansia dei giovani, ma anche l'indifferenza e la negazione? Come si lavora con i
nostri interlocutori?
Che posto dovrebbe avere la conoscenza scientifica? A quali condizioni l'incoraggiamento alla
responsabilità individuale (i "piccoli gesti", i cambiamenti di comportamento, ecc.) può essere una leva
e non un alibi per non affrontare questioni più globali e politiche? Quali strumenti pedagogici utilizzare
che favoriscano l'impegno, ma anche la riflessione e la presa di coscienza della complessità dei
problemi da risolvere? Il dibattito si baserà sulle esperienze di tutti e su strumenti che coinvolgano i
partecipanti.


Dibattito 22 Cambiamento climatico: come parlarne e agire con gli studenti? (ICEM)


L'importanza del riscaldamento globale e il posto del mondo esterno oggi sono questioni dibattute sia
come problema educativo che di cittadinanza. L'obiettivo di questo dibattito è incoraggiare la capacità
di interrogarsi in classe, dalla scuola materna alla scuola media, sul ruolo di ciò che viene chiamato
cambiamento climatico. Si tratta di costruire una cultura comune a partire dalle conoscenze, dalle
convinzioni e dai dubbi di ogni persona e del suo contesto. La classe promenade, la scuola all'aperto, ilverde negli spazi scolastici e il parco giochi sono tutti modi possibili per interrogarsi sul presente e sul
futuro nelle scuole e nel mondo.
Questo dibattito si aprirà con la messa a disposizione di documenti per 20 minuti. I partecipanti
potranno quindi discutere di ciò che hanno visto. Verrà prodotto insieme un riassunto degli scambi del
gruppo.


Dibattito 23 Misurare la presenza di carbonio, uno strumento per l'educazione nell'Antropocene?
(CEMEA)


Mettere in discussione la questione del carbonio: a priori sappiamo cosa potremmo fare meglio,
soprattutto in un movimento che agisce per la trasformazione sociale... Misurarlo solleva molte
domande: che cosa misurare? Per quale motivo? Come? Avviando una misurazione del carbonio, i
Ceméa stanno sperimentando questo nuovo linguaggio dell'impatto ecologico, tra rappresentazioni e
tentativi di oggettivazione. Un nuovo strumento per mettere in discussione la (in)giustizia sociale ed
ecologica? O una nuova logica contabile che crea illusioni sulle necessarie divisioni?


Asse 5: Privatizzazione internazionalismo e mercificazione delle scuole, cooperazione


Dibattito 24 Quale scelta per i genitori nei diversi sistemi educativi? (scuole pubbliche, private, semi-
private, ecc.) (CEMEA, GFEN, ROSA SENSAT)


A seguito di una mobilità Erasmus a Barcellona nell'ottobre 2023, insegnanti e attivisti del CEMÉA e del
GFEN hanno incontrato i colleghi spagnoli della nuova associazione educativa Rosa Sensat.
Sono emerse domande sul ruolo dei genitori nell’organizzazione della scuola, sulla scelta dei genitori
tra i diversi i sistemi educativi. L'associazione Rosa Sensat racconterà l'esperienza di alcuni Istituti che
sostiene e segue. I dibattiti possono concentrarsi sull'organizzazione dei sistemi educativi in diversi
paesi. Qual è il ruolo delle scuole private, qual è il loro finanziamento?
Privatizzazione, mercificazione dell'istruzione... Quali criteri utilizzano i genitori per scegliere una
scuola? Come sono coinvolti nel funzionamento dell’Istituto scolastico? Quali poteri hanno? Quali sono
le conseguenze sulle scelte educative e sulla libertà pedagogica degli insegnanti?


Dibattito 25 Sognare, resistere, creare nei contesti politici attuali: come aiutarsi a vicenda? (LIEN)


Questo dibattito partirà dalla difficile situazione che sta vivendo la Tunisia, una situazione che può
condurre alla delusione e alla rassegnazione. Questo dibattito è un appello all'aiuto reciproco, a
trovare speranza, a ricaricare le batterie, a rimettersi in azione. Dopo una rapida presentazione della
situazione, la discussione mirerà a mettere in comune le nostre forze. Perché l’ Educazione Nuova ha
delle soluzioni, e se insieme riusciamo a metterle in comune, a formularle, a ripensarle, potranno
preparare il futuro. I problemi sono spesso simili e l'analisi collettiva può consentire di rivedere i
problemi in modo diverso aprendo nuove possibilità.


Dibattito 26 La lingua materna nella gestione dei conflitti/
Le lingue materne come strumento per una cultura di pace?
(LABO DE BABEL MONDE)
... ma fu con la lingua che soggiogò le nostre menti. Ngugi wa Thiong'o, Decolonizzare la mente
Quando le lingue materne non esistevano... Tutto è stato più facile... E se diventasse urgente riconoscerle,
accoglierle, proteggerle? Tutti dovrebbero sapere (ma spesso non lo sanno) che le grandi potenze, coloniali o economiche, hanno fatto dell'educazione al monolinguismo il braccio culturale armato del loro potere suipopoli. Se l’Educazione Nuova avesse tra i suoi principi e i suoi strumenti i mezzi per riemanciparle? E se
dovessimo assumerci collettivamente un'urgente responsabilità politica per affrontare questo problema?
Incontro multilingue con la presenza di gruppi partner (GSSEN e GKEN).


Dibattito 27 Nell'attuale contesto geopolitico, quale formazione degli insegnanti basata sui principi
dell'educazione interculturale e su quelli dell’Educazione Nuova, quali curricula? (LABO CRAIOVA)


Il semplice fatto di riconoscere e valorizzare le differenze culturali non è sufficiente per raggiungere
l'uguaglianza e la giustizia sociale, e neppure una cultura di pace.
Quali curricula, quale formazione degli insegnanti in modo che possano promuovere nei loro studenti una
consapevolezza critica sulle questioni sociali, politiche ed economiche che influenzano le relazioni interculturali e internazionali?
Quale approccio dovrebbe essere utilizzato per mettere l’accento sull'analisi dei meccanismi di potere e delle strutture di dominio che mantengono le disuguaglianze tra gruppi culturali e tra paesi? Come possiamo prepararci per prendere in esame come le istituzioni, le politiche e le pratiche possono riprodurre gerarchie razziali, etniche e culturali, oltre a giustificare le guerre?
Grazie all'esperienza internazionale dei partecipanti, ci proponiamo di discutere sul significato di questi concetti in ogni paese e su come sono o potrebbero essere introdotti nella formazione degli insegnanti nei diversi paesi.


Dibattito 28 Quali pratiche democratiche nelle nostre organizzazioni complesse? l'esempio di
Convergence(s) (FICEMEA, FITCEMEA, MCE-FIMEM)


In una situazione internazionale sempre più segnata da tendenze nazionaliste e identitarie, il
mantenimento di canali di comunicazione e di scambio tra popoli diversi è una necessità per cercare di
superare l'impianto colonizzatore che è alla base di molte relazioni internazionali. L'incontro tra
"diversi" e il ritrovarsi tra "uguali" è il risultato di uno sforzo di riconoscimento dell'altro che richiede
una grande consapevolezza organizzativa, una forza di comunicazione e una rivendicazione di
soggettività diffusa in tutte le componenti a cui appartengono i partecipanti.
Come sviluppare modalità operative che tengano sotto controllo il tempo e le spese promuovendo al
contempo il confronto e la co-costruzione degli itinerari? Come possiamo rendere il processo di
preparazione un esempio dei valori e dei principi che vogliamo affermare? L'opportunità che
Convergences mette in campo ogni due anni è un esempio e una sfida a cui tutti dobbiamo partecipare
per renderla sempre più efficace. Questo dibattito sarà condotto in italiano utilizzando una traduzione
cooperativa.


Dibattito 29 In che modo le politiche manageriali oggi invadono l'istituzione scuola e come vi si può
resistere? (QUESTION DE CLASSE(S) .


"Molto è già stato scritto sulla gestione della scuola e più in generale dei servizi pubblici, trasformati
dalla logica neo-manageriale dei numeri, della valutazione permanente e dell'economia dei mezzi. La
scuola ha gradualmente introdotto questi approcci alla competizione e alla competitività. La vita
quotidiana del personale ne subisce le conseguenze: contrattualizzazione e precarietà, crisi di
formazione, di senso della professione e del reclutamento. Solo il collettivo e il sindacalismo di lotta
possono contrastare questa "liberalizzazione" e preservare la qualità e i principi del servizio pubblico:
accesso equo per tutti, senza discriminazioni e attenzione alle esigenze degli utenti,e non a quelle
dell'economia. Questo è il contenuto del libro “Caporaliser, exploiter, maltraiter “–Comprendre le
management des écoles pour mieux lui résister (Caporalizzare, sfruttare, maltrattare. Capire la
gestione della scuola per resisterle meglio, di Jacqueline Triguel, edito da Questions de classe(s).
Questo dibattito si propone di confrontare le esperienze dei partecipanti sulla base di questa analisi.